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La psicologia dello sport studia come i fattori mentali influenzano le prestazioni atletiche e come lo sport può migliorare il benessere psicologico degli atleti. È una disciplina nata alla fine dell’Ottocento e oggi integrata con gli aspetti tecnici e tattici dello sport.
Per diventare psicologi dello sport in Italia serve una laurea in psicologia, l’abilitazione professionale e una formazione specifica. Lo psicologo dello sport è diverso dal mental coach, che spesso non ha un percorso scientifico né obblighi deontologici.
Il loro lavoro si concentra su due aspetti principali: migliorare la performance mentale e supportare il benessere psicologico, adattando l’intervento a ogni atleta, dal dilettante al professionista.
La mente gioca un ruolo fondamentale nello sport: motivazione, gestione delle emozioni, concentrazione, comunicazione e resilienza sono alcune delle competenze su cui si lavora. Lo psicologo collabora anche con allenatori e staff per creare un ambiente positivo.
In momenti delicati come infortuni o fine carriera, il supporto psicologico è fondamentale per aiutare l’atleta a superare difficoltà e affrontare nuovi obiettivi.
Gli strumenti più usati includono tecniche di respirazione, visualizzazione, self-talk, definizione degli obiettivi e mindfulness. Queste pratiche aiutano a migliorare sia la prestazione sia il benessere generale.
La psicologia dello sport non riguarda solo la performance, ma anche la salute mentale dell’atleta, aiutandolo a gestire pressioni, ansia e stress, per raggiungere un equilibrio tra mente e corpo e valorizzare lo sport come strumento di crescita personale.
Fonte: Ipsico
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16/05/2025
Benessere Cura del corpo Salute e prevenzione